Terracotta dell'Impruneta
L'arte della terracotta dell'Impruneta rappresenta un patrimonio di grande valore ed un elemento primario di identità culturale.
L'arte della terracotta rappresenta per Impruneta un patrimonio di grande valore ed un elemento primario di identità culturale. In questo territorio si è affermata quella che è stata definita la civiltà del cotto, che ancora oggi, grazie alla presenza delle numerose aziende produttive locali, è viva e diffusa.
Negli ultimi anni l'attività si è differenziata e specializzata su due versanti:
· Industriale: con la produzione in particolare di pavimenti e laterizi di qualità per abitazioni ed edifici e con le produzioni innovative e altamente tecnologiche delle pareti ventilate e dei nuovi materiali per rivestimento in cui l'argilla è legata con speciali resine e quarzi naturali.
· Artigianale: secondo tecniche a mano nel solco della tradizione, in special modo di orci, vasellame e oggetti da arredo.
La fortuna della terracotta in quest'area si spiega per la presenza di un tipo di argilla di sicuro rendimento, per il ricco patrimonio boschivo che un tempo forniva il combustibile per le fornaci e per la favorevole posizione geografica del paese, inserito nella rete viaria di collegamento tra Firenze, Arezzo e Siena.
Importante per la storia dei fornaciai, è un documento del 23 marzo 1308 (stile fiorentino): in quell'epoca orciolai e mezzinai erano riuniti in una corporazione che aveva lo scopo di proteggere e regolare la produzione e la qualità dei prodotti di un artigianato già allora fiorente. L'atto stipulato dal notaio Benintendi di Guittone da Santa Maria Impruneta, ci informa che i componenti della corporazione erano 23 e la maggior parte, 11, appartenevano populi plebis Sancte Marie Impinete. Da allora la produzione del cotto è continuata nei secoli e si sono create nel tempo vere e proprie dinastie di fornaciai.
Oggi la visita alle fornaci porta a conoscere da vicino le fasi del processo di lavorazione in cui si combinano quattro elementi primari: la terra, l'acqua, l'aria, il fuoco. L'itinerario permette di conoscere i luoghi della produzione e di osservare i numerosi oggetti in cotto sparsi sul territorio. Si possono osservare insieme alle forme di tipo tradizionale, i prodotti che sono oggi il frutto di una costante ricerca, studiati per inserirli in nuovi contesti urbani e architettonici, in tutto il mondo da architetti come Mario Botta, Aldo Rossi o Renzo Piano.
L'itinerario nel Quartiere delle Fornaci
L'itinerario è suddiviso in due parti: la prima parte - da percorrere, possibilmente, a piedi - si svolge nel centro del paese, in particolare nel Quartiere delle Fornaci, uno dei luoghi più tipici e caratteristici di Impruneta. La seconda parte - che consigliamo di effettuare in macchina - consentirà al visitatore di scoprire le varie tipologie di oggetti in cotto presenti sul territorio, lungo gli antichi tracciati viari, nei giardini delle ville, nelle aie e presso le case coloniche.
La prima parte dell'itinerario, organizzata in modo circolare, inizia da piazza Buondelmonti, nel centro del paese, dove si possono ammirare numerosi oggetti in cotto delle manifatture imprunetine. Dal centro l'itinerario prosegue verso il Quartiere delle Fornaci, dove sono attive fornaci prevalentemente a conduzione familiare che hanno mantenuto le tecniche di lavorazione tradizionali come quella "a colombino".
La naturale collocazione del Centro di interesse è prevista all'interno della storica fornace Agresti al centro del Quartiere delle Fornaci, con l'obiettivo di raccogliere e valorizzare tutto ciò che costituisce testimonianza del patrimonio storico composto da oggetti e strumenti.
Per la seconda parte del percorso, è stato previsto un itinerario radiale che raggiunge le realtà produttive più decentrate, perlopiù aziende a carattere industriale che realizzano una vasta gamma di produzioni: da quelle tradizionali a quelle d'avanguardia. Alcune di queste aziende conservano al loro interno macchinari che si possono considerare di archeologia industriale (ad esempio macchine ottocentesche per l'automazione di alcune fasi della produzione). Queste realtà produttive sono situate a sud del paese dell'Impruneta, tra le località del Ferrone e dei Falciani. Sempre in questa zona si trova una cava d'argilla, ancora in uso e ben visibile dalla strada. La cava, inserita nell'itinerario, consentirà al visitatore di osservare la materia prima (l'argilla) necessaria per la lavorazione. Seguendo questo itinerario è facile scorgere i giardini delle ville ornati con orci, vasi decorativi e statue sia all'interno che sui muri di cinta, una tradizione ornamentale questa, tipica d'Impruneta e di Firenze dove spesso si trovano mura di cinta e facciate di ville decorate con vasi posti sul colmo del tetto e lateralmente ad esso.
Per quanto riguarda i tabernacoli e in generale l'utilizzo devozionale della terracotta, sono stati selezionati la Chiesa di San Miniato a Quintole (con i suoi elementi in cotto sopra la porta d'ingresso e a delimitare le arcate del portico) e, per i tabernacoli, quello di Sant'Isidoro: tipico esempio di bassorilievo in cotto del XVIII secolo. Attraverso la conoscenza di questi elementi il visitatore potrà quindi percepire come il cotto, nel territorio di Impruneta, sia stato e sia ancora oggi un materiale ampiamente utilizzato sia per scopi sacri che profani, e soprattutto come il cotto nella forma del laterizio sia stato sempre usato come materiale sia decorativo che strutturale.
Un altro aspetto su cui è stata posta attenzione, è quello dell'utilizzo del cotto nelle vecchie case coloniche. Si è voluto in questo modo documentare l'utilizzo di questo materiale nella costruzione delle case coloniche. I caratteri tipici dell'uso della terracotta nell'edilizia rurale sono: l'ammattonato dell'aia, i pilastri di sostegno delle logge e dei porticati, le grate dei fienili, gli antichi forni a capanna e le tegole sui tetti. Nell'itinerario sono state perciò scelte tre case coloniche, selezionate in base alla tipicità della struttura e dell'uso della terracotta.
Si è ritenuto utile sviluppare anche la mappa dei prodotti del cotto imprunetino a Firenze dove sono riportati i maggiori esempi di manufatti, che testimoniano lo stretto rapporto intercorso nei secoli fra Firenze e Impruneta. Anche in questo caso si tratta di un vademecum che permette al visitatore di cogliere con immediatezza i segni della produzione d'Impruneta a nella città di Firenze.